Seconda (ed ultima parte) del mio incontro virtuale col Sabellone
«Ok, mi sta bene la sua poetica giornalistica, che condivido, seguo, apprezzo e sosterrò sempre. Quando tentiamo di stimare quanti seggi potenziali perdono o conquistano gli ultimi due intervistati, ammettiamo implicitamente il potere di zavorramento del voto che l'Informazione può esercitare o, meglio, di indirizzo (voluto o no) delle coscienze dell'elettorato. È la scoperta dell'acqua calda. In guardia, però, i rischi sono sempre dietro l'angolo, anche quando si pensa di agire nella maniera più deontologica possibile. Le contraddizioni di Fini, Dell'Utri e compagnia cantante – di cuiperaltro gran parte delle persone sono a conoscenza e ne comprendono gli effetti – dovevano per forza essere eviscerate ad un mese dal voto? Va bene, è il governo uscente e bisogna dargli la pagella: ma non è altrettanto (se non più) efficace il confronto su base relativa con gli sfidanti della parte avversa? Tanto più che le magagne che i sopracitati personaggi portano appresso fanno ormai parte del bagaglio informativo della maggior parte dell'elettorato? Ai posteri l'ardua sentenza. Per i viventi… dubbi e frustrazioni di vario genere alla vigilia del voto.»
«Se io facessi dei faccia a faccia farei dei confronti. Faccio delle interviste invece.» (csf)
12.3.06
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