[da corriere.it 20/III]
Donne e spot: salvate Rocco. O vietateli tutti
Dopo il no del Giurì alla pubblicità delle patatine: abbiamo visto di peggio
Ma sul serio non possiamo più vedere Rocco Siffredi con le patatine? Davvero lo spot bocciato offende «le nostre convinzioni morali e civili» nonché «la dignità della persona?». E poi: dopo esserci sorbiti per anni un siciliano macchietta (lesivo della dignità del popolo della Trinacria) che blaterava «io ce l'ho profumato» (lesivo della sensibilità di tutti i maschi normo-odoranti) siamo davvero a rischio volgarità-indecenza per due battute in piscina? Sembra di sì.
Ormai è andata. Il Giurì che regola la disciplina pubblicitaria ha stabilito che lo spot delle Amica Chip non dovrà più essere trasmesso. E' un peccato — opinione personale condivisa da altri teleutenti immorali, maschi e femmine — perché era uno dei pochi che, nella sua scemenza, ci faceva ridere. La pornostar Siffredi passeggiava a bordo piscina, dotato di patatine, circondato da bellone in bikini (neanche nude, negli spot degli anticellulite si vede assai di peggio, per molte donne è proprio indecente doversi confrontare con certi glutei). E dichiarava: «Ne ho assaggiate tante». Proclamando la superiorità della Chip Amica. Raccomandando: «Fidatevi di chi ne ha provate molte». Si chiudeva con lo slogan storico della casa — lanciato nel 2002, insomma se ne sono accorti dopo quattro anni — e cioè «la patatina tira». Doppio senso volgare, non c'è dubbio. Allo Iap, istituto di autodisciplina pubblicitaria, sono arrivate segnalazioni indignate (in primis quella del Moige, il movimento italiano genitori, sempre ignaro della sempre più nutrita fascia di genitori sciagurati con figli bacchettonissimi, peraltro). Problema segnalato dallo Iap: «Le donne vengono equiparate a un bene di consumo... c'è un univoco significato latente».
Fermo restando che «sicuramente il testimonial non è in discussione». Sicuramente? Non del tutto. Nessuna donna mediamente informata può rimanere turbata alla notizia che Siffredi ha avuto molte esperienze in materia (anche le pornostar vanno alle happy hour con patatine, che diamine). Molti ragazzini potrebbero provare-aver provato turbamenti causa rivali in amore che si sfregiano per un aperitivo (più grave della sperimentazione in fatto di patatine, che è interessante, spesso gradita, legale; lì si va sul penalmente perseguibile); molte ragazzine — e adulte — potrebbero essere rimaste male guardando lo spot sadomaso della ragazza che lustra col suo corpo l'auto del moroso per ottenere una mentina che le viene poi negata. Per cui sorge un sospetto: al di là dell'indubbia volgarità casereccia dello spot Amica, non è che gli uomini del Giurì si sono innervositi? Più che per i doppi sensi, per Rocco? Che il pornodivo diversamente dotato più che offendere le donne metta in ansia i maschi, almeno quelli che deliberano? In un panorama pubblicitario in cui il nudo, l'ambiguo, l's/m purché eleganti (e mica sempre) la passano liscia, censurare il filmatino goliardico delle Chips pare un'ingiustizia, francamente (e poi: di tutti gli altri spot qui citati si ricorda con fatica la marca; in quello di Rocco la memoria è immediata; come pubblicità funziona meglio, allora, ammettiamolo).
Maria Laura Rodotà
20.3.06
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3 commenti:
Io attendo gli aggiornamenti...
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