20.9.07

Le stranezze di Albione


Gentili Visitatrici, Egregi Visitatori,

il mio ultimo post risale, abbastanza colpevolmente, al 21 aprile, Natale di Roma.
Nel frattempo ho avuto modo di fare una faticosissima ma quantomeno soddisfacente tesi di laurea, di prendere un pezzo di carta in ingegneria, di fare delle vacanze più o meno rilassanti, di cominciare a fare anticamere per i colloqui di lavoro e di farmi incastrare dal mio prof a lavorare all'univ, sia pure in maniera soft.

Nel stesso frangente, ho avuto modo di recarmi di nuovo in quella nebbiosa e muffosa isola quale è la Gran Bretagna e scoprire di formulare esattamente gli stessi pensieri di quando andai a marzo scorso e persino di quando ci andai coi miei per la prima volta dieci anni fa.

Nonostante la grande simpatia che nutro verso i sudditi di Sua Maestà britannica, penso sia semplicemente ora di proporre una petizione internazionale per ottenere l'omologazione di alcune cose allo standard mondiale.
Non parlo della tensione elettrica né delle spine di alimentazione, perché bene o male con un trasformatore e un adattatore la cosa funziona abbastanza liscia (insomma, il cellulare si carica in quattro secondi netti perché la tensione nominale è a 250 volt, ma accusa ogni giorno di più). Non parlo nemmeno delle unità di misura, perché tanto la pinta di birra ci sta bene così e tanto l'acqua in bottiglia la compriamo lo stesso anche se contiene 0,22 galloni imperiali: se la stazione dista 3 miglia, sappiamo che grossomodo ci aspetta una scarpinata di poco più di 4 chilometri e mezzo, ma sta bene così.
Non mi riferisco neanche alle affannose moltiplicazioni fatte davanti al cassiere quando cacciamo i fatidici pound dal portafoglio, o gli allunghiamo la carta di credito con nonchalance: tanto il colpo apoplettico arriva sempre sull'uscita quando ripeschiamo lo scontrino dal fondo della busta e realizziamo quale enormità abbiamo speso, oppure quando sull'aereo si comincia a fare pulizia di tasche e borse e i nostri occhi sbarrati e le apnee momentanee allarmano il vicino di posto.
Non parlo nemmeno della guida a sinistra, cosa che passa indolore dopo le prime 24 ore di permanenza sull'isola, dopo che si sono presi almeno due autobus sbagliati (perché si credeva andassero nel senso giusto) e si è rischiato di ornare il radiatore di un furgone attraversando in bici una rotatoria.
Non mi scandalizza nemmeno il fatto che quando si scende da un lussoso intercity Londra-Glasgow si debba abbassare il finestrino della porta, sporgere la mano e abbassare la maniglia e che sul marciapiede ci siano gli addetti alla chiusura di queste porte.
Non mi curo manco del fatto che anche l'ufficio arredato all'ultimo grido odori di legno verniciato e di muro ammuffito e che si aprano porte che hanno visto forse l'incoronazione di Giorgio VI con la chiave elettronica.

No, la cosa che mi sciocca psicologicamente e fisicamente è che tutti i rubinetti installati in quasi tutti i cessi di Albione siano del modello senza miscelatore, con le valvole separate per caldo (rovente) e freddo (gelido), come stanno a casa della mia bisnonna.
Passi tutto quello che ho detto prima, passino anche i rischi non latenti di infarto a causa di un'alimentazione insana e triste, ma non si può tollerare di prima mattina un lavaggio di ascelle e di faccia (peraltro supplementari alla doccia testé fatta causa cronica assenza di bidet, NdR) si trasformi in un contorsionismo orrendo, su un lavabo ad ellisse, piccolo e poco profondo, dove le mani devono essere passate con velocità sotto entrambe le cannelle per attenuare geloni o ustioni di II grado e per lavarsi con una minima decenza.
Sapete che cosa mi fa incazzare a bestia lassù? La presenza del misero tappo in gomma nera, ovviamente stradicato dalla cannella, messo lì nella pia illusione che, in un bagno di una camerata maschile di ostello, sia pure pulito, qualcuno possa pensare di tappare il lavandino e riempirlo di acqua tiepida per sciacquare la sua persona. Simply awful!

Miscelatamente vostro,
Herr Nikolaus

PS spero di riprendere a scrivere i racconti di viaggio, ho una bozza quasi pronta che devo pubblicare, non so però né quando né come.
I apologize for any inconvenient this may cause. :D
PS2 I apologize also per l'inutilità del post, ma mi stavo rompendo le balle...