16.12.07

Cornuti e mazziati

Sono appena scappato a gambe levate dal televisore sintonizzato sul programma di Fazio, dove era ospite il presidente del consiglio.
In tema di tagli ennesimi alla ricerca e allo scarso rendimento degli studenti italiani (soprattutto nelle materie scientifiche) certificato dall'OCSE, il presidente in questione ha sostanzialmente ribattuto che la colpa... è la nostra.
"Se io non ho il Paese alle spalle, che mi segue e si appassiona ai temi dell'istruzione e della ricerca, come faccio a migliorare le cose?"
Presidente, quello che dice è un'offesa alla nostra intelligenza.
Noi che abbiamo studiato, che continuiamo a studiare, che facciamo (tentiamo di fare?) ricerca, come possiamo appassionarci a questi temi quando siamo stati in scuole senza riscaldamento o malamente illuminate, quando ci siamo dovuti girare gli algoritmi a mano perché non abbiamo i calcolatori, quando apriamo una risma di carta provando un profondo senso di colpa come se stessimo sgozzando un agnellino, quando vogliamo fare e non ci sono mai gli stramaledetti soldi, quando rifiutiamo la proposta di un dottorato, nonostante la cosa proprio non dispiaccia, anzi...
Se ho studiato abbastanza educazione civica, sarebbe suo compito, dei suoi colleghi di maggioranza, di quelli dell'opposizione che hanno governato in passato e che rinfacciano a ogni pie' sospinto quello che manca sfoderando delle incredibili amnesie, di provvedere a che le cose cambino, che funzionino, che migliorino.
Non ci dica più di queste cose, almeno la domenica sera in prima serata. Meglio una salutare passeggiata, una birra con gli amici, un film in tv. Oppure pensare cosa fare lunedì per cambiare... ah, già, dimenticavo che la colpa è nostra, come non detto...

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