4.8.06

Primo post olandese - 4/8/06

Spendendo un po' di Euri sono riuscto ad accedere al collegamento internet dell'ostello che ci ospita, ma lo schermo ha una risoluzione miope e leggo male le lettere sullo schermo, dunque prego di sorvolare i visitatori sui possibili ed inevitabili errori di battitura e di prosa.

Dunque, partenza da Ciampino: afa, sole, folla e... un bel "security alert" che ci ha fatto uscire di corsa, in fretta e furia, l'aerostazione per colpa di un idiota che ha lasciato il bagaglio incustodito e, diciamolo pure, dei fondamentalisti che hanno distrutto ogni parvenza di levita' e di romanticismo nell'aviazione civile: il commento del ground doctor in camice verde al bar e' stato piu' che eloquente "tanto casino per un bagaglio e poi il parcheggio delle auto dei visitatori sta sotto la torre di controllo e vicino alla centrale elettrica... e vabbe'
Si rientra, si sale a bordo, assieme ad olandesi abbrustoliti ed italiani tediosi che gia' sognano canne in liberta' e serate sfrenate nei bordelli multipiano e multirazza del Dam: pietosi i primi, ignobili i secondi.
Sulle Alpi comincia a vedersi un banco pressoche' uniforme di nuvole che ricopre tutto il centro Europa e che e' lo sfondo celeste di questa prima giornata neerlandese: sballottato dalla turbolenza non posso esimermi di pensare alla tenacia dell'uomo che ha aspettato cento anni per mettere il culo in aria quando le due turbine scaricano a terra un paio di centinaia di tonnellate di spinta al decollo e tu schiacciano al sedile: sulla scaletta dell'aereo una volta atterrati (dove soffia un vento terribile, che fa pentire un Fritz di essersi vestito tutto di lino, tipo colonia in Suriname e me che non ho ancora cacciato la felpa dallo zaino) che la tenacia dell'uomo si riduce nella distruzione del continuum spazio-tempo e che, percio', mentre zompetto incerto sui gradini a tremila km da casa, tre ore fa ero a casa ad allacciarmi le scarpe in bagno, guardando fuori dalla finestra il campo di calcetto in costruzione. Formidabile.
In treno si alternano violenti acquazzoni e schiarite temporanee, miste a dighe, canali, acquitrini, cristiani, atei, piccine, mandrie, chiatte, tutto rigorosamente a quota + (o -) 0,00 s.l.m.: un vecchio proverbio olandese recita "Dio creo' la Terra, ma non l'Olanda. A quello hanno pensato gli olandesi." Nulla di piu' vero, nulla di piu' tenace.
In ostello incontriamo un canadese figlio di bergamaschi emigrati che si appiccica a noi perche' spaesato e perche' mosciamente canadese, con poca fantasia ed un solo chiodo (anzi tre, calcio, cibo e canna - donne ancora non ho capito, speriamo bene): alla fine lo smolliamo nella piazza principale per andarsi a cercare il bar dove danno Ajax-Inter.
Noi ci godiamo un concerto di boh... un nero che rappa, due vecchi con sassofono (dipinto bianco) e contrabasso elettrico ed un dj che pesta anche su una batteria, il tutto guarnito da 50enni e giovani come noi che ballano, ridono e scherzano, ovviamente con la birra in mano (come noi del resto).
Giuro, sono matti questi olandesi. E percio' li adoro!

Tot ziens, a presto.

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